L’evoluzione dell’utilità dei dati nella storia

limiti dei dati
a beautiful mind – Ron Howard

Nel corso degli anni i dati e le loro visualizzazioni hanno avuto diversi compiti. partiamo dalle basi

a cosa servono i dati?

monitorare e prendere decisioni

  • Le analisi ci permettono di basare le nostre idee su numeri tangibili
  • I dati ci permettono di progredire in quello che facciamo
  • Esplorare ciò che non conosci
  • Avere stimoli per le idee creative
  • Stimare rischio di impresa
  • Migliorare continuamente
  • Ispirare il raggiungimento di obiettivi
  • Essere consapevoli di ciò che accade

a cosa serve la data visualization?

un’immagine vale più di mille parole

  • Il 90% delle informazioni percepite dalle persone arrivano dalla vista
  • Il 70% dei sensori recettori sono negli occhi
  • Il 50% dei neuroni del cervello sono utilizzati durante il processo di visualizzazione delle informazioni
  • Una persona comprende 40% volte meglio se la risposta contiene immagini
  • Una persona comprende le informazioni visive 60.000 volte più veloce rispetto alla solita informazione usata come testo
  • La produttività umana aumenta del 17% in più utilizzando le informazioni visive

grazie all’uso dei grafici è possibile quindi ridurre lo sforzo congnitivo di processazione delle informazioni. e lo avevano capito tutti nel passato!

  1. i dati che Contano e suonano

i dati sono nati per contare, avere il controllo delle entrate ed uscite degli oggetti di analisi. ma i numeri sono assimilabili anche alle note, così i dati ci hanno mostrato sequenze di suoni.

data visualization math and music

2. i dati che guidano decisioni 

i dati sono poi statu utilizzati in campo urbanistico e architettonico per controllare fiumi e città e costuzioni.

data visualization urben

ma anche in ambito sociale per controllare popolazione, redditi, istruzione e cosi via e ovviamente anche lato business.

data visualization sociaety

3. i dati che fanno arte

i numeri sono stati usati anche nell’arte inizialmente Da Vinci e De Chirico usati per avere delle porzioni eleganti, perfette, auree.

i numeri e le loro geometrie hanno anche creato veri e propri movimenti artistici come l’arte contemporanea spinta da Kandisky, mondrian e malevich.

4. i dati che spaventano

e oggi abbiamo scoperto un nuovo uso dei dati, quello della paura e del gioco delle emozioni (la chiamano anche infodemia, pademia da informazione(dati) . complotti a parte, l’uso di un numero assoluto come 4.500 morti in questo caso (ma in tutti i casi del mondo) è altamente scorretto. quel numero non vuol dire assolutamente nulla, se fossero mele non ci farebbe smuovere ma sono persone e ci fa solo male.

 ma 4.500 è un dato buono o cattivo? (ovviamente i morti non sono mai un bel numero) e se cattivo, quanto cattivo? un buon dato ha sempre un contesto, un confronto, un rapporto ecc.

  • quanti morti rispetto alle altre pandemie? quanti rispetto alle influenze ?
  • quanti morti rispetto al periodo precedente o anno precedente?
  • quanti morti per covid o con covid?
  • quanti morti rispetto alla popolazione del luogo?
  • quanti morti rispetto alla capacità di cura del luogo?
  • quanti moti per età?

i dati hanno molti compiti e chi li usa ha una grande responsabilità. Noi umani dobbiamo solo imparare a leggerli, non farci fregare dati dati, ma cercare contesto quando non ci viene dato. Abbiamo bisogno della data literacy!

CONSIGLIO: TI SPIEGO IL DATO – LIBRO DI DONATA COLUMBRO