Da un po’ di tempo leggo sempre più articoli che iniziano con la pietra miliare “ la SEO è morta ”, ovvero l’attività della Search Engine Optimization non funziona più e dopo tutto, in quanto appassionata, mi andava di argomentare un po’.
Vorrei iniziare col descrivere il ruolo fondamentale di Google in questa storia che è stato un po genitore un po’ omicida.
Negli ultimi 20 anni Google ha visto crescere i propri iscritti in modo vertiginoso diventando il primo motore di ricerca al mondo e coprendo il mercato di internet con centinaia di servizi. Si è così vista nascere e potenziare la SEO intesa come l’insieme delle attività che hanno come obbiettivo l’indicizzazione del motore di ricerca e la comparsa ai primi posti. Google da parte sua risponde con grande entusiasmo; al fine di aiutare i SEO a seguire i principi guida che aveva dettato, in base alla costituzione dell’algoritmo di ricerca, creò la “Guida introduttiva di Google all’ottimizzazione dei motori di ricerca” (scaricabile gratis), Il Google Webmaster center, vari forum blog e conferenze stampa per tenere sempre tutti aggiornati.
Queste documentazioni erano necessarie a chiarire un punto: i comportamenti dei Black hat SEO come il Cloacking, il keyword stuffing, le link farm e così via sarebbero stati penalizzati in nome della User Experience, ovvero per il miglioramento del servizio di Google per gli user. Ecco così che vediamo arrivare il Google Bot, lo scanner dei siti, con un bel mazzo di fiori.
Alcuni SEO ci provano ancora, ma una buona parte segue attentamente le regole e fa di questo un mestiere a tempo pieno basato su un rapporto di dare-avere. Poi cominciano arrivare aggiornamenti di algoritmi come se piovesse, alcuni si contraddicevano anche, e così miliardi di siti sono stati penalizzati. Negli ultimi giorni anche Moz è stato penalizzato, praticamente gli evangelist della SEO. Si dice addirittura che Google stia perdendo il controllo sull’algoritmo.
Ecco che la scatola comincia a diventare stretta, Google sembra essere l’unico a decidere le regole, ma ci da una scappatoia: Google Adwords, il nuovo modo per assicurare le prime posizioni (al contrario della SEO) sulla SERP. Ovviamente Google ne ha l’esclusività (sulla search perlomeno) e il servizio e a pagamento. Goodbye SEO e Good Morning Adwords.
Ed ecco che tornano a quadrare tante piccole cose, l’aumento del Not Provided per impedire ai SEO di individuare le parole chiave con cui i siti erano trovati, gli esami Adwords che sono diventati gratuiti, i link perdono importanza ecc.
Invito tutti a ragionare sulla potenza e l’intromissione di Google nelle nostre vite che, con il motto “ per gli user”, basa sistemi di raccomandazione che personalizzano l’offerta su cookies che violano quasi le leggi sulla privacy. E quante altre cose? in America con la Google TV ci avviciniamo quasi al romanzo di 1984. Secondo voi Google la riceverà una letterina di ridimensionamento? Vediamo che succede.
Insomma, la SEO è morta? non ancora ma presto lo sarà e Google è il responsabile. Il perchè è molto semplice, la SEO è un servizio da cui Google non guadagna niente, mentre Adwords si, e molto anche.
Vi lascio con qualche altro bel film.