I social media non sono più semplici come una volta. Dalla scelta dei canali giusti alla strategia dei contenuti, definire la giusta strategia diventa sempre più sfidante per i professionisti del marketing oggi. Ecco perché abbiamo messo insieme una guida completa per creare un piano di social media marketing da zero.
Perchè i social network sono importanti?
- i social appagano (illusoriamente) i nostri bisogni (di Maslow) legati alla socialità, alla stima e all’appartenenza. Se non condividi non esisti. Questo è reale e fa parte della nostra società. (approfondimento)
- il punto sopra spinge gli utenti a stare sui social +145 minuti al giorno (fonte statista)
- il 53% della popolazione mondiale usa i social media ( fonte we are social 2021)
- dato il largo e frequente utilizzo sono fondamentali punti di contatto (touchpoint) per portare l’utente in un percorso verso la conversione (customer joruney). sono quindi fondamentali da inserire in una strategia di marketing digitale (e il piano di marketing) ma anche omnicanale.
Cos’è una strategia di social media?
Dalla teoria dei giochi sappiamo che una strategia rappresenta un insieme di mosse utili per muovere i pedoni (di una scacchiera). Allo stesso modo una strategia di social media deve dare le basi per capire come muoverci sui social per raggiungere i nostri obiettivi. Nel mondo operativo ci saranno sempre mille imprevisti, ma definire le linee guida per la creazione dei piani editoriali, delle campagne di advertising, la gestione della community e così via semplficherà il lavoro operativo. Una strategia quindi non sostituisce la pratica, ma la semplifica e la guida.
Come si crea una social media strategy? guida steps by step
1.OBIETTIVI: per prima cosa è necessario definire gli obiettivi da raggiungere. sui social possiamo coprire tutto il customer journey quindi è possibile scegliere tra diversi obiettivi. Ogni obiettivo avrà bisogno di tattiche diverse all’interno della strategia.
- aumentare la conoscenza del brand e dei suoi prodotti ed essere presenti sul mercato e nella testa dei consumatori (brand awareness & product awareness)
- portare traffico al sito web
- convertire gli utenti
- fidelizzare gli utenti
- creare interazioni nella community (engagement)
- aiutare gli utenti a comprare. I social sono sempre più costumer service tanto da diventare personal shopper (social concierge)
2.TARGET: è necessario definire a che tipo di utenti mi voglio rivolgere (target audience) e definire un modello per capirne i bisogni, gli interessi, le caratteristiche sociao demografiche detto buyer personas (guida per la creazione). ad ogni target corrisponde un messaggio calibrato. Chiaramente non è sempre possibile usare la stessa tipologia di contenuti per generazioni diverse come Millenials e generazione Z. Così come per le strategie di marketing la segmentazione è fondamentale anche per i social lo è. (approfondimento le basi delle strategie di marketing)
3.VALORI E POSIZONAMENTO: è necessario che i social come canale siano une stensione del messaggio che comunica il brand. Non c’è niente di peggio che vedere un messaggio diverso in ogni canale diverso. per questo motivo dall’identità del brand (brand identity) è necessario ricevere la value proposition. in alcuni casi, come nelle PMI può capitare che non sia presente. A quel punto prima di lavorare sui social è necessario ripristinare un’identità del brand.
- la promessa fatta agli utenti (value proposition)
- i valori (pillars)
- la ragione per cui scegliere il brand (reason why)
4.TONE OF VOICE: così come dall’identità del brand prendiamo la promessa di valore, dall’esperienza che vuole far vivere il brand (brand experience) prendiamo il tono di voce a cui vogliamo parlare ai nostri clienti (target). il tono di voce (tone of voice) è un elemento fondamentale per un brand, spesso molto dato per scontato, e anche qui non c’è niente di peggio di parlare a caso. Il brand è un po’ come un essere umano e a noi piace la coerenza. E’ possibile segmentare il tono di voce e quindi renderlo più semplice o tecnico in base all’interlocutore. Sicuramente va definito in modo accurato per creare questa bella coerenza strategica (l’arma più importante capace di far memorizzare un messaggio nella testa)
5.CANALI: definito l’obiettivo e il target ho la possibilità di scegliere quale social network presidiare. E’ necessario studiare le:
- target audience dei vari social (es IG giovani e FB +30 e linkedi B2B) usando ad esempio varie ricerche di mercato
- i social più usati nei vari mercati (es we chat per cina, vkcontact per russia)
- i social non presidiati dalla concorrenza (tramite competitors analysis)
6.FUNNEL: per ogni obiettivo è necessario definire l’attività da fare in ogni stadio del funnel (approfondiento). Ad esempio per creare brand awarenss una campagna similar to, per creare engagement dei post organici ecc. E’ necessario quindi creare un percorso completo.
- Upper funnel: campagne similar to cioè utenti simili ai tuoi fan
- Middle funnel: social media marketing organico ovvero post sulla pagina di diversa tipologia
- Lower funnel: campagne di rematketing che utilizzano installando un pixel di fecebook sul sito e impostando la campagna così, “chi ha abbandonato la pagina del form fagli vedere uno sconto” ad esmepio.
7.PED MOODBOARD: in questa fase si cerca di definire quali saranno i contenuti cioè gli argomenti da trattare andando a creare una vera e propria content strategy. E’ necessario inoltre definire una moodboard cioè una tavola grafica scegliendo forme e design coerente con la brand strategy. E’ necessario quindi definire:
- gli obiettivi: ingaggiare, motivare , intrattenere ecc
- la tipologia di contenuti tra contenti di prodotto, corporate o di engagement
- argomenti
- la frequenza di pubblicazione ed eventuali rubriche
8.DIGITAL PR: gli influencer per definizione (dalle teorie delle reti social) hanno la capacità di influnzare gli altri e rappresentano il mondo moderno del passa parola, la fonte più potente di raccomandazione. (un po’ di statiche interessanti). E’ necessario in questa fase scegliere la tipologia di influencer (macro o micro), la strategia di ingaggio (per engagement, per follower ecc) e la selezione.
9.TEAM & FLUSSO DI LAVORO: realizzare la strategia in termini operativi richiede la pianificazione delle attività e di strumenti per la gestione e il monitoraggio dei risultati. E’ necessario definire i ruoli (copy, designer, strategist ecc) e le resposabilità (chi fa cosa e quando). Tralasciare questa parte operativa rende meno probabile il raggiugimento degli obiettivi nel tempo. Dalla strategia deriva il piano editoriale per la pubblicazione dei post e le KPI per il monitoraggio. (guida per creare piano editoriale).
Canvas in PDF ed Esempio
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