Perchè i Social Media sono il più grande pericolo per l’umanità

digital detox
picnic a hanging rock – Peter Weir

il mondo dei social media tra statistiche e realtà

negli ultimi anni abbiamo visto crescere l’uso del mobile in modo vertiginoso. le conseguenze di questo trend si esplicano in diverse aree. la prima è quella del marketing, dove abbiamo visto aumentare gli investimenti in mobile ads, siti responsive, algoritmi mobile friendly e così via. ma la seconda, e quella più importante, è la sfera sociale ovvero la pura interazione tra le persone. in questo articolo parleremo meno di marketing  più di sociologia perchè la vera lacuna di consapevolezza umana è proprio li. Crediamo fermamente che chi conosce il digitale abbia il compito e il dovere di informare la popolazione su alcuni pericoli. (un sia mai che lo stato ci dia una mano 😉

iniziamo con un po di statistiche

  • 4 ore di mobile al giorno
  • il 90% della popolazione possiede un telefono
  • abbiamo 3.5 device a testa
  • guardiamo 5 metri di contenuti al giorno
  • il 20% dei millennials apre il telefono 50 volte al giorno

ma i numeri non fanno paura a nessuno. forse questo video farà ridere ma una parte di noi entrerà in empatia con qualcuno nel video. anche io personalmente una volta sono andata a sbattere contro una persona. quindi se queste persone che ci fanno tanto ridere in fondo rappresentano una piccola parte di noi cosa sta succedendo al mondo? si sta avverando quella che sgarbi chiama la “webity” ovvero gli ebeti del web? scherzi a parte, questa cosa si chiama Internet addiction disorder AID.

https://www.youtube.com/watch?v=nYgTM1pPjKQ

nella realtà delle cose la prima cosa che facciamo la mattina è prendere il cellulare, spegnere la sveglia e guardare le notifiche. da li inizia la fine della nostra giornata. la grande sfida è usare la tecnologia, che è nata per semplificare la vita, nel mondo giusto, non permettendogli di togliercela ma di beneficiare solo del bello come la democratizzazione della conoscenza e il risparmio di tempo.

cosa hanno fatto i social e non ci siamo accorti? la sostituzione della realtà col virtuale e le conseguenze

partiamo dai bisogni umani teorizzata da maslow. nella vita abbiamo bisogno di mangiare, dormire e vestirci (bisogni fisiologici), abbiamo bisogno di avere una casa (bisogno di sicurezza), di avere degli amici e delle relazioni (bisogno di affetto), di apparire e di avere approvazione sociale (bisogno di stima) e di sentirci realizzati.

In particolare, Luca De Felice, ingegnere gestionale, consulente nel campo delle telecomunicazioni web 2.0 della società Live Reply, ha identificato nelle odierne tecnologie, una similarità con i cinque livelli della piramide di Maslow attraverso la sua teoria della Piramide COSMA”. col digitale abbiamo sostituito i bisogni con l’uso delle tecnologie.

diseducazione digitale

  • Essere connessi ad internet è diventato un bisogno fisiologico come mangiare e bere.
  • La nostra sicurezza è data dalla possibilità di sapere dove siamo con GPS e mezzi simili
  • I Social colmano il nostro bisogno di affetto
  • Il bisogno di essere stimati si traduce in avere un blog o un canale youtube con tanti fan, insomma influencer di ogni genere.

ora pensate a instagram, facebook ecc dove si possono mettere “filtri” per dare un immagine diversa da quella reale. li possiamo dire agli altri che la nostra vita è magnifica, anche se siamo depressi in realtà. Questa è la fuga che Bahuman ha sempre criticato nel suo libro “danni collaterali”. Tutti sembrano fighi e tutti sanno tutto, ma in realtà solo pochi sono sicuri di se. Sappiamo inoltre che grazie all’interazione con i social media e i nostri cellulari rilascia nel sangue una sostanza chimica che si chiama dopamina. Ecco perchè quando vi arriva un messaggio, ricevete un like ecc vi sentite felici. Ecco perchè quando ci si sente sli, si scrive ad un amico e subito ci sentiamo meglio. Ecco, la dopamina è la solita sostanza che ci fa stare bene quando fumiamo, beviamo alcolici e scommettiamo. In altre parole, crea MOLTA dipendenza. Ecco che i ragazzi di oggi, sempre per citare bahuman, hanno sostituito (inefficacemente)i bisogni di affetto e di stima di bahuman con la tecnologia (approfondimento). ora pensate che esistono limiti di età, per bere, fumare e scommettere, ma non esistono limti di età per usare cellulare e social. Mi viene in mente quando uscì l’eroina. la prima volta che venne scoperta i medici cominciarono a somministrarla come farmaco contro il mal di testa ad i neonati….questo per dire che siccome ancora non sono state provate scientificamente tutte queste cose, ancora non stiamo educando alla tecnologia.

Pensate a quanto può essere pericoloso tutto questo in un età particolare come l’adolescenza, a maggior ragione se l’educazione che hai avuto non ti ha preparato per lo scontro con la realtà. Gli adolescenti durante un periodo di stress hanno accesso libero all’utilizzo di una sostanza che crea felicità e dipendenza. Inoltre l’adolescenza è proprio una fase di transizione tra cui smettiamo di avere bisogno dell’approvazione dei genitori e abbiamo bisogno di quella dei nostri pari e questo ci spinge sempre di più a cercare la loro approvazione. in questo periodo molto importante c’è bisogno di costruire la fiducia, cosa che non la volatibilità dei social netowork è impossibile da creare. Questo impedisce ai ragazzi di creare relazioni profonde e significative (e infatti anche loro ammettono che loro amicizie sono superficiali) così quando nella loro vita saranno sottoposti a condizioni di stress si rivolgeranno al cellulare e non alle persone, ai socil e tutto il resto che offre un sollievo temporaneo. Non vogliamo estremizzare, l’alcol nonbfa male, troppo alcol fa male, e anche in questo caso abbiamo bisogno di bilanciare.

Se siete ad un ristorante e state scrivendo con una perosna che non è li con voi, se siete ad una riunione di lavoro e mettete il cellulare sul tavolo, se la prima cosa che fate la mattina è guardare il cellulare… avete una dipendenza e state eliminando dalla vostra vita l’allenamento a creare relazioni. Provate a pensare di mettere via il cellulare, cosa fate per non annoiarvi? PARLATE con la persona vicino a voi.

Per i pediatri dovrebbe essere vietato usare il cellulare prima dei 10 anni per due ragioni:

  1. La prima è che il cellulare è un potente e pericoloso mezzo di comunicazione che se in mani inesperte può creare grossi danni, pensate a snapchat e la possibilità di inviarsi foto pornografiche che scompaiono nel web
  2. La seconda la cito direttamente dall’ordine dei pediatri “ Non conosciamo tutte le conseguenze legate all’uso dei cellulari, ma da un utilizzo eccessivo potrebbero scaturire una perdita di concentrazione e di memoria, oltre a una minore capacità di apprendimento e un aumento dell’aggressività e di disturbi del sonno” – fonte

conseguenze

  • Si crea una depersonalizzazione nella divisione tra la vita online e la vita offline, ciascuno con il proprio telefono in mano: sono insieme solo fisicamente, ma ognuno è ‘spiritualmente’ trasportato in altri mondi”.  “I social media spesso sono una via di fuga dai problemi della nostra vita off line, una dimensione in cui ci rifugiamo per non affrontare le difficoltà della nostra vita reale”. Insomma i nostri rapporti diventano fragili e poco reali. Spesso accade anche che viviamo esperienze offline e abbiamo subito il bisogno di condividere, a volte rinunciando anche alla stessa esperienza. Pensate a quando andate ai concerti e ci sono persone che fin dal primo istante guardano il concerto attraverso uno schermo. Anche la famosa cantante Adele si è ribellata esortando ad una fan a guardare il concerto con i suoi occhi…
  • Muta il concetto del tempo, a causa della comunicazione istantanea siamo meno in grado di fare programmiperché siamo sempre più consapevoli che gli eventi della nostra vita sono imprevisti e imprevedibili. Non esiste più la divisione del tempo a casa, in ufficio e  in altre parole, viene eroso il tempo della nostra vita privata. Inoltre non esiste più la progettualità a lungo termine. Bauman sostiene come l’adattamento alle condizioni create da internet e dall’era digitale renda l’attenzione fragile e soprattutto incostante, incapace di concentrasi a lungo, allenata sì a “navigare” senza spingersi mai in profondità.
  • La superficializzazione dell’informazione, per cui non approfondiamo le fonti e ci basiamo su instant articles. i blog, i siti di informazione on line sono molto attenti al numero dei lettori, al numero di fan sulla pagina facebook. È ciò che il sociologo chiama ‘il sostituto povero della celebrità’. Il successo, oggi, è essere visti da quante più persone possibili.
  • il problema della privacy: nella società moderna e liquida – sostiene Bauman – non proviamo più gioia ad avere segreti. Alla base del social networking vi è, infatti, lo scambio di informazioni personali e chi tiene a cuore la propria privacy è, addirittura, visto con sospetto. Mentre facebook diventa proprietario di tutte le foto caricate, veniamo profilati e tempestati di pubblicità, mamme postano su internet foto dei loro bambini che spesso vengono estrapolati tramite quelli che si chiamano web-scraper ed utilizzati per i siti di porno-pedofilia.
  • il problema fisico: esistono diversi studi sugli  effetti statistici dovuti all’esposizione di breve periodo a campi elettromagnetici di forte intensità che porta alla manifestazione dei cosiddetti effetti termici: l’organismo in questione si riscalda per effetto dell’energia assorbita. Non mi addentro in materie biologiche, ma trovate diversi studi qui (www.radiationresearch.org). Ripeto, non ci sono prove, ma nel ‘900 anche la più grande azienda farmaceutica pensava che l’eroina fosse un ottimo farmaco…

come ci sono riusciti? le tecniche di persuasione del marketing applicate ai meccanismi sociali

Gli esseri viventi hanno dei comportamenti che si caratterizzano in modo da rispondere a determinati stimoli. E’ stato dimostrato infatti che precisi stimoli attivano negli animali dei modelli d’azione regolati ed automatici detti “schemi fissi d’azione”. questo perchè le persone sono circondate da stimoli che aumentano ogni giorno di più, il nostro cervello per ridurre la fatica delle decisioni attiva dei meccanismi di semplificazione. Senza l’istinto soccomberemo per sorvaccarico di informazioni, utilizziamo per questo motivo delle scorciatoie. i principi più famosi sono quelli di robert cialdini . quello che ha fatto il primo grande social, facebook e quindi Zuccheberg è stato portare questi schemi che servivano per vendere di più tra le interazioni umani (con lo stesso scopo) compromettendo la vita delle persone. vediamo quali sono questi principi:

  • l’abitudine: questo è sicuramente il primo e il principale nemico da combattere. le scienze del neuromrketing hanno studiato a lungo come creare un’abitudine (di acquisto) nelle persone e questo viene spiegato benissimo in un libro che si chiama “hooked” ovvero uncino, vincitore di diversi premi. la teoria dice che attraverso la creazione di uno stimolo ripetuto nel tempo, quindi costante, e con una durata prefissata, quindi frequente, è possibile far nascere un’abitudine. questo è stato possibile grazie alle notifiche. ogni volta che ci arrivano una notifica riceviamo uno stimolo sottoforma di suono o vibrazione che ci porta a prendere il cellulare in mano giocando sul bisogno di socialità che abbiamo teorizzato da Platone un sacco di anni fa con la frase “l’uomo è un animale sociale” e confermato da Maslow nella piramide dei bisogni umani.
  • il principio dell urgenza: se una cosa ha tempo limitato aumenta la voglia di averla. pensate alle storie di instagram e al fatto che scompaiono dopo poco. siamo portati a controllarle spesso.
  • il principio della scarsità: quando di quella cosa ce n ‘è poco allora la voglia di più. se un account è privato o chiuso siamo più interessati a farci accettare.
  • il principio della reciprocità:  Quando riceviamo regali, inviti o favori ci sentiamo obbligati a contraccambiare. ecco gli scambi likes.
  • la riprova sociale: Vi è la tendenza giudicata corretta a considerare adeguata un’azione quando la fanno anche gli altri. Questo ci permette di commettere meno errori utilizzando una scorciatoia che però può essere utilizzata per essere persuasi da profittatori. Pensate alle sitcom dove in sottofondo ci sono le risate del pubblico, il piatto delle mance dei baristi, insomma “quanto maggiore è il n° di persone che trova giusta una qualunque idea, tanto più giusta è quell’idea”.

perchè Zuckmberg e lo stato sono responsabili?

Perché il 95% delle nostre scelte è dato da un livello inconscio di decisione. inoltre queste tematiche non sono promosse ne nelle scuole ne nelle associazioni statali. insomma a nessuno interessa tutelare la parte di popolazione meno consapevole. quindi l’unica arma per salvarsi è essere consapevoli e provare a fare un po di digital detox

come iniziare un digital detox

  1. la parte più difficile, assumersi la responsabilità di curare se stessi e di tutelarsi. nessuno lo fa per noi. siamo nell’epoca dove i genitori ne sanno meno di noi e se siamo genitori abbiamo il dovere di tutelare i nostri figli.Al centro del pensiero del sociologo vi è da sempre la dimensione educazione etica e la dignità della persona umana
  2. comprare una sveglia e lasciare il telefono fuori dalla stanza da letto o in alternativa usare sempre la modalità aereo.
  3. eliminare le notifiche delle app, saremo meno portati a controllarle e ridurremo la frequenza di apertura. con la costanza l’abitudine verrà cambiata
  4. provare a lasciare il telefono in macchina durante una passeggiata al mare
  5. ogni volta che ci annoiamo prima di prendere il telefono chiediamoci cosa potremmo fare
  6. niente telefono prima di dormire. le onde elettromagnetiche ci eccitano e anche se sembra di poterci rilassare ci stiamo agitanto

vi lasciamo con una promessa. dopo il lungo lavoro vi assicuriamo che riscoprirete di essere creativi, che avete tante forme di espressione alternative e vi sentirete finalmente meno soli.