Basta con azioni di marketing inutili! Si deve capire come l’uomo e la donna percepiscono le informazioni.
Ecco il Gender Marketing
Se la distanza tra il mondo femminile e quello maschile sta diminuendo dal punto di vista lavorativo, lo stesso non vale per il modo di pensare, reagire, assimilare le informazioni, guardare, acquistare. Queste differenze, sono direttamente riconducibili alla formazione interna del cervello: donne e uomini non elaborano le informazioni alla stessa maniera e lo stesso vale per le emozioni, le sensazioni, per il modo di interagire con gli altri o di vivere il quotidiano.
Grazie ad una ricerca effettuata da Nielsen, si riesce a capire che il cervello della donna è predisposto per avere una visione d’ insieme, per il multitasking, per il ragionamento istintivo, per le abilità verbali e sociali, per la preoccupazione e per l’empatia; mentre quello dell’uomo è predisposto per il pensiero concreto, per le azioni orientate al risultato, per le soluzioni logiche, per la competizione e la difesa. Comprendere a fondo queste diversità, le quali si riversano sui comportamenti effettivi, è di estrema utilità per le aziende, le quali possono così creare programmi pubblicitari e di marketing pienamente indirizzati, evitando così eventuali sprechi di risorse.
Ad esempio, la donna adulta con un’età compresa tra i 35 e i 54 anni, risponde in maniera favorevole a messaggi pubblicitari sentimentali che mostrano situazioni di vita reale orientate alla famiglia, mentre l’uomo, che si trova nella stessa fascia di età, predilige situazioni con più movimento e competizione, accompagnate da un umorismo sfacciato. L’uomo paragona l’acquisto ad una missione orientata al risultato e per questo è disposto anche a pagare un prezzo più elevato, al contrario la donna è disponibile a guardare in giro, confrontare i prezzi e cercare affari.
Da quanto emerge dalla Global Survey Nielsen condotta nel terzo trimestre del 2012 su un campione di oltre 29.000 soggetti, aventi accesso ad internet in 58 Paesi, è la donna che preferisce lo sconto e le promozioni (62%) rispetto all’uomo (57%), gli uomini sono più indirizzati a confrontare i prezzi tramite l’utilizzo del proprio cellulare (37%) rispetto alle donne (30%), gli uomini sono più propensi ad utilizzare il cellulare rispetto al pc o quant’altro come mezzo per reperire informazioni sui prodotti e sui prezzi (31%) mentre lo è di meno la donna (26%).
Tutte queste informazioni sono importantissime per le aziende, visto che si traducono in vere e proprie linee guida sia dal punto di vista della produzione che del marketing. Per la pubblicità rivolta ad un pubblico femminile, si dovrebbero utilizzare elementi e stili creativi basati sulle emozioni; è importante essere autentici e non usare messaggi esecutivi come “chiama ora” dato che alla donna non piace sentirsi costretta. Per un pubblico maschile, invece, la pubblicità deve proiettarsi velocemente sull’obiettivo, si devono usare messaggi chiari e diretti che contengano asserzioni dichiarative; gli uomini sono acquirenti compulsivi, per questo si deve considerare l’inserimento dei prodotti in promozione vicino alle casse o nei reparti dove l’uomo passa regolarmente. Ecco qui il Gender Marketing.
Martelli Arianna